PROGETTO NANOCATHEDRAL

GRANT AGREEMENT: N. 646178
AMBITO DEL PROGETTO: HORIZON 2020 DELLA UE
IDENTIFICATIVO DELLA CALL: H2020-NMP-2014-due fasi
OBIETTIVO DEL PROGETTO:

NANOMATERIALI, TECNOLOGIE E PROCEDURE PER LA CONSERVAZIONE DEL PATRIMONIO ARCHITETTONICO EUROPEO

DURATA DEL PROGETTO: 36 MESI
DATA DI INIZIO: 01/06/2015
DATA FINE: 31/05/2018
IMPORTO COMPLESSIVO: 6.332.586,68 EURO
QUOTA OPERA PRIMAZIALE PISANA: 515.227,40 EURO
REFERENTI INTERNI DELL’OPERA PRIMAZIALE:

ANTON SUTTER / DONATELLA DEBONIS

SITO UFFICIALE DEL PROGETTO: http://www.nanocathedral.eu/

 

Il progetto, nato nell’ambito di Horizon 2020 e finanziato per circa 6,5 milioni di euro, si è proposto la sperimentazione dei nano materiali per la conservazione dei marmi e delle superfici esterne di alcune Cattedrali europee

Coinvolti nel progetto, oltre agli enti di ricerca universitari (Università di Pisa, Politecnico di Milano, Università di Vienna, Università di Bamberg) e le ditte produttrici dei materiali nanometrici, anche le cattedrali di Colonia, Vienna, Ghent e Vitoria ed un ulteriore edificio monumentale contemporaneo, l’Opera House di Oslo, interamente rivestita di marmo di Carrara.

La scelta dei partecipanti si è basata incrociando requisiti che tenessero conto del pregio storico ed architettonico dei manufatti oggetto di indagine, ma anche delle diverse tipologie dei loro materiali costruttivi, dai marmi alle pietre calcaree arenarie, nonché della localizzazione sul territorio europeo, con tutte le conseguenze che ne conseguono sul piano climatico e dell’esposizione agli agenti atmosferici.

La Cattedrale di Pisa era, tra le partecipanti al progetto, quella più a sud, in pieno clima mediterraneo, soggetta a fenomeni di degrado certamente molto diversi da quelli che fa registrare il clima della penisola scandinava; tutti i passaggi intermedi sono stati modulati passando per Ghent, Vitoria, Colonia e Vienna.

I materiali nanometrici sviluppati dalle ditte produttrici coinvolte nel progetto sono stati valutati dai restauratori mediante test effettuati per valutarne l’efficacia e l’efficienza.

Sulle Cattedrali il progetto si è articolato in tre fasi:

la prima è consistita nella sperimentazione su piccola scala, finalizzata alla standardizzazione dei criteri metodologici e allo studio dei materiali lapidei
la seconda ha previsto l’applicazione in situ dei prodotti su aree pilota e la successiva valutazione degli stessi tramite test di controllo
 la terza si è orientata alla valutazione dei prodotti nanometrici selezionati specificatamente per le esigenze delle cattedrali nelle aree di sperimentazione ufficiali, quest’ultime individuate in quanto rappresentative delle diverse morfologie di degrado presenti sull’architettura.  


Sulla cattedrale di Pisa i test di valutazione hanno riguardato sette aree di sperimentazione su marmo apuano e marmo di San giuliano, prendendo in considerazione le differenti esposizioni.  I materiali nanometrici ideati dalle ditte coinvolte nel progetto sono stati applicati su superfici delimitate al fine di verificarne la compatibilità e l’efficienza attraverso test di controllo, effettuati prima e dopo l’applicazione dei prodotti, dei parametri colorimetrici, di assorbimento d’acqua, di resistenza meccanica, cui si sono aggiunte le indagini microspcopiche.