Battistero

Cenni storici

Il 15 agosto dell’anno 1152 fu fondato il Battistero di San Giovanni. Qui si somministra il sacramento del battesimo e comincia il cammino del Cristiano nella Fede. La ragione che portò alla costruzione di un edificio tanto affascinante quanto enigmatico fu certamente la volontà di corredare la Cattedrale di un adeguato complemento: un Battistero che per posizione, ampiezza, materiale, stile si accordasse con l’edificio, tanto imponente e caratterizzato, che gli preesisteva.

Chi è l’architetto del Battistero?

L’impianto attuale del Battistero risale, nelle linee essenziali, a Diotisalvi, che diresse la costruzione dell’edificio dal 1152 al 1180 circa, almeno fino alla sommità degli archi del primo ordine. L’iscrizione “Deotisalvi magister huius operis“, “Deotisalvi è l’autore di quest’opera”, riportata su un pilastro del Battistero, dichiara infatti la paternità dell’edificio. E già nel 1185 qui si svolgevano cerimonie solenni, come l’investitura dell’Operaio del Duomo.

Intorno alla metà del tredicesimo secolo fervono i lavori nel cantiere del Battistero: mentre all’interno Guido Bigarelli da Como realizzava il Fonte battesimale, la grande vasca di forma ottagonale nella quale si immergevano adulti e bambini per ricevere il sacramento del battesimo, all’esterno riprendevano i lavori edili, ora sotto la guida di Nicola Pisano che, assieme al figlio Giovanni, innoverà profondamente la struttura di Diotisalvi. Nicola, architetto e scultore, è anche l’autore del Pulpito (1260), che si imporrà immediatamente come modello, e sempre a lui si devono i busti che coronano gli archetti del loggiato esterno, poi arricchito da figure scolpite, di mano del figlio Giovanni.

Qui, nel cantiere del Battistero, proprio con Nicola Pisano e poi con Giovanni ebbe inizio il ‘rinascimento’ della scultura.

UNA STRUTTURA IMPONENTE

La sua circonferenza misura 107,24 metri, mentre la larghezza della muratura alla base è 2 metri e 63 cm., per un’altezza di 54 metri e 86 centimetri. La cupola è coperta da tegoli rossi verso il mare e da lastre di piombo verso levante. Il grande cilindro è cinto, come la Cattedrale, da arcate su colonne, e come questa è costruito in marmo bianco listàto di grigio. All’interno otto colonne monolitiche che gareggiano in altezza con quelle della Cattedrale, alternate a quattro pilastri. Un matroneo, al quale si accede da una scala elicoidale, si affaccia sul vano centrale, donandoci una prospettiva particolare da cui osservare le intricate geometrie del pavimento di matrice araba, posto nel recinto presbiteriale.

Un’acustica straordinaria

Il sistema di copertura è costituito da una doppia cupola, una interna a tronco di cono e una esterna a calotta emisferica. Proprio questa particolare struttura architettonica fa sì che il Battistero pisano sia dotato di un’acustica eccezionale che ne fa un vero e proprio ‘strumento musicale’. È per questo motivo che il personale in servizio ogni 30 minuti dà al pubblico di visitatori una breve dimostrazione, intonando qualche nota e lasciando fare il resto al magico riverbero che si produce nel maestoso cilindro del Battistero.