La massima aspirazione per uno scultore è ambientare le proprie opere in un confronto con il tessuto urbano e con il paesaggio. La scultura è infatti – come dice Hegel – una presa di un proprio spazio e ha senso se riesce a trasformare il luogo in cui è posta. Sono perciò estremamente felice che alcune tra le mie opere più importanti si trovino a dialogare con questi straordinari luoghi carichi di storia: nella suggestiva piazza dei Miracoli di Pisa e negli spazi di Palazzo Opa e del Museo delle Sinopie.
La scultura, in particolare, con gli sviluppi dell’astrattismo e del costruttivismo può tornare all’aperto in modo nuovo e riprendere il dialogo attivo con il pubblico, senza alcuna monumentalità celebrativa.

Arnaldo Pomodoro, aprile 2015