Dal 16 al 30 settembre, all’Auditorium Toniolo di Pisa, per tre lunedì consecutivi si terranno tre incontri per approfondire alcuni degli aspetti al centro della mostra La Torre allo specchio. Le molte vite della Torre di Pisa (in corso fino al 30 settembre nel Palazzo dell’Opera) curata da Stefano Renzoni.

Lunedì 16 settembre ore 17 il primo incontro, Da Pisa a Genova il Biduino del Museo di Sant’Agostino, dedicato a uno dei paradossi della Torre che, pur nella sua originalità complessiva, nel corso dei secoli ha visto la sostituzione di molti dei marmi originali, compresi i capitelli. La presenza in mostra di alcuni di questi capitelli originali – tra cui uno uscito da Pisa a metà Ottocento e oggi conservato presso il Museo di S. Agostino di Genova – ci consentirà di esaminare le caratteristiche della straordinaria produzione scultorea di Biduino, che dei capitelli della Torre fu il primo autore. Dopo i saluti del presidente Andrea Maestrelli e del curatore della mostra, ne parleranno Elisabetta Raffo, direttrice della Fondazione Bruschettini per l’arte islamica e arabica, Paolo Persano, conservatore del Museo di Sant’Agostino di Genova, Claudio Casini, docente di storia dell’arte.

Lunedì 23 settembre alle ore 17 il secondo incontro Galileo e la Piazza dei Miracoli, per indagare il nesso che lega la Torre alla figura di Galileo Galilei a partire dal celebre esperimento della caduta dei gravi. Una sezione della mostra è stata dedicata proprio alla tradizione pittorica galileiana e ai suoi nessi con la Torre. Ne parleranno Massimo Bucciantini, storico della scienza presso l’Università di Siena tra i massimi esperti dello scienziato pisano e Federico Tognoni, docente di Storia dell’arte e autore, tra le altre pubblicazioni, del volume dedicato all’iconografia galileiana compreso nell’edizione nazionale delle opere di Galileo.

Il terzo e ultimo incontro, Guardando la Torre. A dialogo con gli artisti lunedì 30 settembre alle ore 17, dedicato a uno degli aspetti forse meno canonici della mostra, che ha affiancato alle testimonianze grafiche e pittoriche di tipo storico, alcune opere di artisti viventi. Giuseppe Bartolini, Francesco Barbieri e Gianni Lucchesi si sono misurati con l’immagine della Torre nel segno profondo e stimolante di una sua reinterpretazione, dimostrando così quanto può ancora dirci. Ad essi dunque il compito di illustrarci come l’arte contemporanea può ancora misurarsi con un’immagine canonica come quella della Torre.

Ingresso libero

ufficio stampa Matilde Meucci